sabato 8 ottobre 2011

"I giochi dei bambini non sono dei giochi..

..bisogna invece valutarli come le loro azioni più serie".
Oggi è proprio con questa frase di Montaigne che voglio parlarvi dell'importanza del gioco come senso di sviluppo per i bambini. Quando colleghiamo le parole "gioco-bambino" possiamo notare come il tutto diventa più serio e comprendiamo quanto il bimbo provi una sensazione di benessere nel giocare naturalmente ed è proprio questo piacere intrinseco che favorisce e comporta nuove componenti.
Solo più tardi, una volta che giungono ad associare un'attività alla ricompensa, essi iniziano a considerare un comportamento mentre lo pongono in atto in vista di benefici a lungo termine piuttosto che per la gratificazione immediata. Tutto ciò è dato dallo sviluppo cognitivo che consente al bambinodi vedere il legame fra causa ed effetto.
Grazie proprio all'attività del gioco che i bambini iniziano a comprendere come funzionano le cose ed insegna al bambino ad essere perseverante e ad avere fiducia nelle proprie capacità. 
Le attività ludiche a cui i bambini si dedicano si modificano via via, di pari passo con lo sviluppo intellettivo e psicologico. 
Il gioco è molto significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino perchè riesce a sorprendere se stesso e in ciò acquisisce nuove modalità per entrare in relazione con il mondo esterno.
Il gioco favorisce diverse aree, tra le quali abbiamo:
  • Lo sviluppo affettivo
  • Lo sviluppo cognitivo
  • Lo sviluppo sociale
Lo sviluppo affettivo

Il gioco comincia fin dai primi mesi di vita. Esso è fondamentale fonte disensazioni piacevoli ed è finalizzato alla ricerca di una serie di sensazioni che gratificano e arricchiscono il sé che si sta strutturando mano a mano. 
Inizialmente il bambino gioca con il proprio corpo o con il corpo della madre che, di fato, è il loro primo compagno di giochi, ma tutti gli oggetti che lo circondano attraggono la sua attenzione. 
Sono giochi come: agitare le mani e muovere le gambe. Queste attività  servono al bambino per imparare a distinguere il sé e il non-sé, per fargli capire dove finisce lui e inizia la madre, percepita come parte di sé.
Con l'inizio del secondo anno di vita, invece, il bambinio di trova di fronte al problema della separazione dalla madre e le conseguenti ansie d'abbandono.
A tre anni nel bambino emergono, secondo Freud, giochi che rivelano la dinamica edipica che il bambino affronta a quest'età; infatti i giochi possono essere di lotta o di guerra e di socializzazione.

Lo sviluppo cognitivo 

Il gioco riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo intellettivo: esso, infatti, stimola la memoria, l'attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacità di confronto, relazioni ecc. Una carenza di attività ludica denuncia, nel bambino, gravi carenze a livello cognitivo.
J. Piaget (1937-1945) mette in correlazione lo sviluppo del gioco con quello mentale, affermando che il gioco è lo strumento primario per lo studio del processo cognitivo del bambino. Piaget, infatti, parte dalla convinzione che il gioco sia la "più spontanea abitudine del pensiero infantile".


Lo sviluppo sociale 

Dal punto di vista sociale il gioco passa attraverso vari stadi:
 
  • Gioco solitario: tipico dei bambini più piccoli (pochi mesi di vita) che non si pongono in una condizione di reciprocità con gli altri. Non c'è interazione sociale.
  • Gioco parallelo: si verifica tra il primo e il terzo anno di vita: i bambini si aiutano reciprocamente ma si tratta essenzialmente ancora di un gioco individuale.
  • Gioco sociale: tipico dei bambini intorno ai quattro-cinque anni, età in cui comincia la fase scolastica, anche se nelle famiglie con più figli si può verificare già tra i bambini di circa due anni. C'è l'interazione sociale.


Ora vi voglio lasciare con una famosa frase di Shiller:
"…l'uomo è pienamente 
tale 
solo quando gioca"


 

1 commento:

  1. sono d'accordo il gioco è un'attività molto importante, lascia la libertà al bambino e quindi la possibilità di osservare le sue idee, i suoi movimenti e le sue intenzioni. Il gioco è la prima attività nella quale trovano un contatto con l'altro bambino e dal quale si costruirà l'amicizia.

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